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i 109 tr. mR, a M. Della Corte Case è abitanti di Pompei NN° 359-650. N. 22. Occupa il terzo orientale dell 'insula un'altra erende ed ele- gante abitazione che ha, come 15 precedente, mo più grossolano però, 11 tempietto-larario sull'atrio, ed un salone anche qui con lo rap- presentazione delle m:s0 (contrassegnate ciascuna dn? suo nome greco), senza menzionare i tenti importanti miti e le scene della vita reale onde erano decorate le pareti di tenti altri ambienti. Degni di speciale rilievo sono in questa casa il bel ninfeo con le sue molte RSIii fontane, alle spalle del tablino, ed alcuni bronzi figurati di non poca importanza. 0) E' certo il fatto, sebbene. ce ne sfugge la ragione, che un favorevole provvedimento aell'autorità imperiale recò un siorno la salvezza si proprietarii di queste casa, ®, per riverbero, n1la loro numerosa famiglia e clientela, trepidanti nell'attesa di un giudi- zio. Della gioia conseguente alla giustizia conseguita e divisa un po'da tutti gl'interessi, ci perviene un'eco palpitante, nelle pa- i 19 reti del vestibolo, in questa solenne, caratteristica acclamazi one 14 | dipinta, che parla in nome della fomiglia liberata da1”' incubo: o) Bul”. Inst. 1867, p. 42 Sg8-ì 82 sgg. Notevolissime tre anfore di vino del Vesuvio e una di vino dai Sorrento; bronzo: un tripode recante scolpita nel disco una rappresentazione oscena; un candelabro costituito da un sileno con un cesto (lucerna) in capo, ed un orcio nella sinistra: ibid. p. 86» M., Della Corte Case e abitanti di pa ta no Pompei. NN° 3519-60.