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Index per Museo Borbonico. Vol. VIII. Tav. 5- Continua zione. due figlie del padrone della casa con i suoi figli, forse di due nuore, forse di una nuore e di una figlia. questo non è tanto ir- portante, i-portante è il fatto che esistesse il costume di rap- presentare i membri della tramiglia sotto sembianze di una divini. tà. Nella famosa pittura di Adone (VI, 8, 18) Venere è senza dub- bio il ritratto d'una donna mortale e dobbiamo dire d'una donna abbastanza brutta. Nella casa di Lucrezio Frontone vi è un ri. tratto A'un giovanotto riprodotto sotto le sembianze di Mercurio e le cui fattezze mostrano caratteri degeneravivi. Una delle più grandi perdite per lo studio della pittura di Pompei è quella dei medaglioni nell'atrio della casa degli Epigrammi (V,1,18). : vi erano rappresentati sotto sembianze di divinità i componenti della ramiglia. Se le donne erano rappresentate sotto l'aspetto di Venere è lecito pensare che i loro bambini potessero essere rappresentati come amorini. Nella fine del secolo passato - cioè negli ultimi due decceni, quando la totogratia entrava nell'uso negli strati sociali più modesti, si solevano fotograrare i bambini come aro- rini. Almeno in Russia ogni fotograto aveva gli accessori per questo uso. Ho visto le fotogratie di questo genere dei riei coe- tanei in Ger»ania e Francia. M*'hanno detto che lo stesso uso era in America. Ma poco a poco questa maniera di fovograrare è andata fuori di moda, forse poichè i bambini divenuti grandi protestavano. In ogni caso l'analogia conî tempi moderni mostrano che nella mia supposizione non è niente d'impossibile.